Do ut do: l’iniziativa d’arte benefica ad alto tasso di creatività
Do 2016: la casa do ut do
Dal 20 al 25 settembre le esposizioni virtuali al MAXXI di Roma
dal 20 al 30 ottobre al MART di Rovereto
dal 1° al 23 ottobre al MAMbo visita virtuale
dal 15 ottobre al 15 novembre alla Pinacoteca Nazionale di Bologna
esposte tutte le opere in palio
Il 16 dicembre estrazione al MAST di Bologna
“do ut do” è un contenitore di iniziative promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli che ha lo scopo di raccogliere fondi in favore della Fondazione. E’ un progetto biennale che organizza eventi dedicati alle arti e alle eccellenze della nostra cultura coinvolgendo istituzioni, imprese e collezionisti.
Dopo il successo della prima edizione nel 2012 dedicata all’arte contemporanea e della seconda nel 2014 sul design internazionale, do ut do presenta la nuova edizione 2016 che ha per tema la Casa do ut do di Alessandro Mendini, le cui stanze sono progettate da importanti architetti e designer. Padrino è il Premio Nobel Dario Fo. La casa do ut do si può visitare tramite un sistema di navigazione in virtual reality 3D, sia sul web che nei musei e nelle sedi espositive che aderiscono al progetto, in video e in navigazione con visori 3D, oltre che in navigazione libera su smartphone e tablet, e sul sito dedicato doutdo.it.
Il significato e la nascita del progetto
do ut do, nome coniato da Alessandro Bergonzoni, è legato ad un progetto benefico biennale inaugurato nel 2012 ed immediatamente condiviso da personalità del mondo dell’arte contemporanea come Yoko Ono, madrina della prima edizione, dai Masbedo, padrini della seconda e da Dario Fo nella edizione in corso.
do ut do ha coinvolto le eccellenze del mondo dell’arte, del cinema, del design, della moda e della musica con un progetto di raccolta fondi promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli e ideato a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, organizzazione non-profit che dal 2002 opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative.
I donatori di do ut do 2016: La casa di do ut do
La terza edizione, in una società sempre più tecnologica e connessa, è nel segno del virtuale. Il grande attore e Premio Nobel Dario Fo ha accettato di esserne il padrino e tredici tra celebri architetti e designer hanno disegnato le stanze della casa progettata da Alessandro Mendini: Alberto Biagetti, Mario Cucinella, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Angelo Naj Oleari, Terri Pecora, Renzo Piano, Claudio Silvestrin, Nanda Vigo. Ogni stanza è dedicata a un VALORE che i vari progettisti hanno scelto tra quelli che compongono la qualità della vita e formano il senso più profondo di una casa, così come di una comunità, di una città, di un paese: vitalità, empatia, sogno, civiltà, gioco, attesa, inclusione, natura, complicità, luce, amore, incontro, il coraggio (delle donne).
All’interno della casa do ut do sono visibili le opere d’arte contemporanea e i pezzi unici di design donati alla Fondazione Hospice Seràgnoli e oggetto dell’estrazione a sorte conclusiva. La visita virtuale alla casa è accompagnata da un brano inedito realizzato da Gaetano Curreri e Saverio Grandi con testo di Saverio Grandi.
Oltre agli architetti e designer autori delle stanze, le adesioni finora raccolte tra artisti, stilisti, architetti e designer che regalano una loro opera annoverano: Alberto Biagetti, Irma Blank, Michel Boucquillon e Donia Maaoui, Fernando e Humberto Campana, Sandro Chia, Aldo Cibic, Antonio Citterio, Fabrizio Cotognini, Mario Cucinella, Barbara Cuniberti, Cuoghi Corsello, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Flavio Favelli, David H. Fisher, Jacopo Foggini, Duilio Forte, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Maria Christina Hamel, Massimo Iosa Ghini, Marcello Jori, Yumi Karasumaru, Massimo Kaufmann, Kings – Daniele Innamorato e Federica Perazzoli, Steve Leung, Ugo Marano, Antonio Marras, Emiliana Martinelli, Andrew Moore, Bruno Munari, Giovanni Ozzola, Francesco Patriarca, Terri Pecora, Simone Pellegrini, Marco Piva, Claudio Silvestrin, Sissi, Francesco Vezzoli, Nanda Vigo, Velasco Vitali, Danijel Zezelj, Tobias Zielony.
Tra i sostenitori di do ut do 2016 con donazioni, fornitura di servizi e produzioni delle opere troviamo:
Aldo Colella, Antares Restauro, Archimede Falegnameria, Art Defender, Azimut Wealth Management, Casone Group, Cerdisa, Cirulli Archive, Bottega Finzioni, Damiani, DOC/Film, Fondazione Plart, Galleria d’Arte Maggiore, Galleria Lia Rumma, Galleria P420, Garage San Marco, Elena Garagnani Restauro, Google Cultural Institute, Cantine Gregoletto, Kobalt Entertaiment, In-Novo, Industrialbox, Istituto Alberghiero Riolo Terme, Leucos, Marsèll, Martinelli Luce, MBM Biliardi, NTL Traduzioni, PIMAR, Pubblierre, Ricci Marmi, Ristoranti della Buona Accoglienza, Riva 1920, Rolex, Serralunga, Slow Food Veneto, Technogym, Turri 1870, Visionnaire Home Philosophy, Vitruvio VR.
Si deve far “p’arte”
Anche in questa edizione, secondo il tradizionale schema dell’“estrazione a sorte”, ogni opera verrà assegnata a chi avrà dato un contributo per sostenere le attività della Fondazione.
Le opere esposte
Il progetto benefico, presentato in anteprima il 31 gennaio scorso ad Arte Fiera Bologna, ha visto nel 2016 la presentazione ufficiale il 14 aprile all’Università Statale di Milano e quella il 17 maggio alla Peggy Guggenheim Collection a Venezia. Sono state poi organizzate diverse esposizioni, occasione per entrare virtualmente nella casa e nel giardino di do ut do e vedere tutte le opere d’arte e i pezzi unici di design in palio: le installazioni sono state nella REGGIA di Caserta dal 14 luglio sino al 31 agosto e al MADRE di Napoli dal 15 luglio al 1° agosto, approdano al MAXXI di Roma dal 20 al 25 settembre, al MART di Rovereto dal 20 al 30 ottobre e al MAMbo di Bologna dal 1° al 23 ottobre dove si potrà fare la visita virtuale alla casa mentre dal 15 ottobre al 15 novembre alla Pinacoteca Nazionale di Bologna verranno esposte tutte le opere. L’ultimo appuntamento consisterà invece nella vera e propria estrazione e conseguente assegnazione delle opere, il 16 dicembre a Bologna presso il MAST, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia.
Perché do ut do – la mission della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus
I fondi raccolti verranno interamente devoluti a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, che opera nell’ambito delle cure palliative attraverso assistenza, formazione e ricerca. Nei tre Hospice Seràgnoli in area bolognese (strutture dedicate alla cura dei pazienti affetti da malattie inguaribili e dei loro familiari) si offre accoglienza altamente qualificata, con l’obiettivo di intervenire sul dolore e sugli altri sintomi per alleviare la sofferenza e migliorare la dignità e la qualità di vita. L’assistenza, rigorosamente gratuita grazie all’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e le donazioni private, è garantita da équipe multidisciplinari formate in seno all’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa (ASMEPA) istituita nel 2006 con l’obiettivo di diffondere la cultura delle Cure Palliative tramite programmi formativi e di ricerca.
In collaborazione con
Reggia di Caserta
MADRE – Museo di Arte Contemporanea DonnaRegina, Napoli
MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma
MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Pinacoteca Nazionale di Bologna
MAST – Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia, Bologna
Periodo di svolgimento: luglio-dicembre 2016